Note biografiche

Beatrice Squeglia nasce a Rionero in Vulture –PZ- il 26 settembre 1944. Da due balie, molto speciali, suggerà, insieme al latte, quella “identità rionerese”, di cui va tanto fiera. A sette anni disegna “il giardino della mia scuola” (il parco di Giustino Fortunato) ed un articolo di un giornale dell'epoca ne loda le varie tonalità. Giorgio Agnisola dirà: -Mai ho dubitato dell'autenticità della sua vena creativa, del suo dono nativo… -. Nel 1953, Beatrice convince il padre ad iscriverla al Liceo Artistico di Napoli dove sarà allieva di De Stefano, Lippi, Parente. Nel 1963, a Caserta, la prima mostra.


“Fedeltà”-1963-bassorilievo in scagliola alabastrino

Nel 1964, a 19 anni, dopo una seconda mostra, le viene affidato dal dott. F. Giordano l'incarico di decorare con bassorilievi, l'ingresso dei Magazzini UPIM in Via C. Battisti in Caserta. La Squeglia realizza un tavolo da lavoro, suo brevetto, sul quale modella la creta, usando come studio il piano superiore del cantiere ( vedi citazione di Giorgio Agnisola da: “ Ricognizione dell'Arte di B. Squeglia”).


“Momenti”: otto bassorilievi in scagliola alabastrino all'ingresso della Upim
Caserta, 1963

Il lavoro, molto apprezzato, le procura nuove richieste che non potrà realizzare perché non possiede uno studio. Nel ‘65 diventa titolare di cattedra in una scuola di Stato. Nel '66 si sposa e intanto collabora con il giornale “Roma” di cui era redattore il prof. F. Scialla, pubblicando vignette di satira politica, recensioni artistiche e articoli da inviata speciale. Divisa tra famiglia e scuola, dovrà rinunciare ai suoi interessi artistici per circa otto anni.

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“Eva”- 1970- gesso alabastrino

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“Maternità sofferta” -gesso alabastrino- 1973

Riprende a Minturno, dove incontra G. Agnisola, che sosterrà questa artista “sparita nel nulla”,come lui stesso afferma, pubblicando, in successione, varie recensioni ed una monografia, documentato ed acuto excursus sull'opera: “le cui sculture rivelano momenti di sintesi illuminata”. Ora la Squeglia può contare su un suo studio in Via Battistessa, che sarà visitato da critici e collezionisti, tra questi la contessa Maria Ciarnelli, grande mecenate, Flavio Quarantotto, Guido Del Giudice, ecc… Sue sculture e grafiche vengono assegnate a vincitori di vari premi nazionali: Premio Capri, Nuova Florida, Casa Hirta: di Casa Hirta nel ‘74 realizza anche il manifesto. In occasione della cerimonia per l'assegnazione dei premi, nella Cattedrale di Casertavecchia, le sarà assegnata la Targa di riconoscimento per la realizzazione della locandina e delle grafiche che hanno contribuito a propagandare in tutta Italia questa iniziativa culturale casertana. Illustra vari libri di poesie, tra cui il volume “Armonia della pietra” di Italo Benedetti, presentato nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Allestisce una mostra a Napoli, in Via Chiaia, nella “Bottega di Maria Chiariello”: a Capri nella Casa Comunale.

Nel ‘75, a Caserta, presso “La Galleria San Luca”, presenta una personale a cura di F. Quarantotto, ottenendo sempre consensi di critica e di pubblico.

Nel ‘76, durante una vacanza al Gargano, il dott. Pierre Brunel, la vede scolpire e la invita a tenere una sua personale nella Hall dell'Aeroporto di Orly Ouest –Parigi- di cui è Direttore. La mostra, inquadrata nella “Settimana dell'Arte", sponsorizzata anche dall'Alitalia, si terrà nell'aprile del 1977 e conterrà sculture e quadri della sua ultima produzione. Flavio Quarantotto ne cura la monografia e la diapolicromia di presentazione dell'evento. Le opere della Squeglia parteciperanno, per altri quindici giorni, ad una mostra collettiva curata dagli stessi organizzatori. Di queste mostre, parlerà la stampa francese e quell'italiana: Le Figaro, France Soir, La Stampa, Il Corriere della Sera, Il Giorno e tanti altri giornali, oltre alla Televisione Francese e quella Italiana.

1977 - La mostra all'Aeroporto di Orly Ouest –Parigi-

Nel 1981, la mostra che si terrà al Belvedere di San Leucio, è parte delle manifestazioni di “Settembre al Borgo”. Il dott. Antonio Marotta dedica alla Squeglia, su Tele Luna, una puntata della trasmissione “Ora Donna”.


“Histoire d'amour” - 1983- acrilico su tela

Nel 1984 espone alla Galleria San Luca di Caserta, con presentazione in catalogo, sempre di A. Marotta. Seguirà un periodo di “quiescenza” di circa vent'anni, durante il quale lavorerà saltuariamente.

Nel 2001 Lorenzo Di Donato le dedica una serie d'interviste che svelano inediti particolari della sua personalità e saranno le più penetranti tra quelle dedicate all'artista In seguito, la incoraggia ad allestire una mostra. Beatrice, che per molti anni si era lasciata prendere dalla famiglia, soprattutto dai nipotini, riprende a lavorare con nuovo impeto. Intitola la mostra: “Il Fiume dell'Anima” che espone a Casertavecchia, nella suggestiva chiesa dell'Annunziata. La Squeglia trae, da questa mostra, grandi emozioni, sia per il consenso che le sue opere hanno suscitato nei numerosi visitatori locali, nazionali e internazionali, che per l'apprezzamento di autorevoli critici.

Sett. 2004 - Casertavecchia (CE), mostra: “Il Fiume dell'Anima”

Nel 2005 realizza copertina e grafiche del libro di poesie in vernacolo del poeta Matteo A. Paquariello.

Nel periodo successivo alla mostra, partecipa alla VII Rassegna di Arte Sacra, allestita nel Duomo di Caserta Vecchia.

Aderisce alla rivista “Lettere Arti Scienze” di cui è direttore Flavio Quarantotto.
Rivista innovativa per il suo CD-Rom “autoinstallante”, infatti può essere letta sia nella parte cartacea, che ascoltata e letta in quella elettronica. Nel secondo volume sarà pubblicata una riduzione di “Jacopo da Todi” illustrata per ragazzi.
Beatrice aveva realizzato il lavoro su richiesta dei coniugi Quarantotto, autori del libro – sceneggiatura scritto da entrambi, che parla della vita di Jacopo da Todi. Lei è affascinata da questo personaggio così straordinario. Dei disegni colorati in acrilico conserverà gelosamente gli originali. Flavio le dedicherà una serata di proiezioni per i soci al fine di evidenziare i particolari eseguiti con ricercata documentazione medioevale.
Poi, come lei stessa scrive in alcuni versi, “…dardi di lacrime…” la trafiggono: prima muore la sorella Pina, alla quale era legatissima, segue la grave malattia del nipote Nathan.
Si dibatte a lungo tra tensione e depressione. Nel 2007 una tregua: durante una serata presso il Teatro di Corte della Reggia di Caserta, Beatrice promette di allestire a breve termine una mostra. Mentre cerca una sala espositiva che possa ospitare le sue opere, scorrendo le pagine del settimanale Panorama , resta “folgorata” da un articolo-intervista del noto critico Philippe Daverio: “…Così come esiste un mondo dell’arte che sta ai margini, così esistono talent scout del marginalismo. Il più geniale tra loro è sicuramente Jean Blanchaert, che ha sempre fatto mostre fregandosene totalmente del risultato economico e altrettanto della critica paludata…”. Colma di ammirazione ne contatta la segreteria. 
Sarà invitata a partecipare ad un evento “entusiastico e corale”: il 13x17. L’allestimento, ideato da Gherardo Frassa, consiste in 34 sottilissime lastre in ferro a cui le opere vengono applicate mediante calamite fino a formare un mega-mosaico.
Il progetto è giunto alla sua decima tappa e si configura come una vera e propria indagine sullo stato dell’arte in Italia.
Philippe Daverio dirà del progetto “un segno visibile della forza della creatività dell’arte contemporanea italiana”. Beatrice è molto entusiasta: presto la sua piccola opera sarà esposta tra miriadi di 13x17 a Murano, presso lo Studio Berengo, 9 giugno – 30 settembre 2007.
Continuano i contatti con lo staff del Dott. Daverio, in particolare con la gentilissima Dott.sa e collaboratrice Nadia Dalpiaz. In seguito a sancire la totale riuscita del “geniale” progetto ecco il catalogo nella sua veste originalissima dal titolo: “1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte in Italia 13x17 a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert” Editore Rizzoli.
La sua opera è in catalogo: Beatrice è raggiante; l’ammirazione per questi due grandi “mecenati” è immensa. I suoi contatti con Jean Blanchaert non s’interromperanno mai. Lei invia documentazione delle nuove opere, lavora freneticamente, la sua creatività è fertile. La guarigione di suo nipote Nathan le dona nuove energie. Nella primavera del 2011 il Dott. Blanchaert le propone una mostra. Pure intravedendo la realizzazione del suo sogno, tanto desiderato, Beatrice, consapevole dei suoi limiti economici, rimanda l’evento in attesa peraltro di una sala espositiva più vicina alle sue esigenze.
A settembre del 2011 il gallerista-mecenate Blanchaert la segnala al critico Vittorio Sgarbi che la inviterà a partecipare all’esposizione “Lo Stato dell’Arte – Campania / Iniziativa speciale del 150° promossa dal Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia” presso il Padiglione espositivo di Pontecagnano Faiano (SA) curato dal Dott. Nicolas Ballario, responsabile di Arthemisia Group.
La Squeglia si sente pervasa da grande orgoglio. La mostra resterà aperta dal 29 settembre 2011 al 10 gennaio 2012 e sarà un susseguirsi di manifestazioni culturali e artistiche. Sul sito internet “lostatodellartecampania.wordpress.com” è esposta, tra le altre opere, la sua tela dal titolo “Il Parco”. A chiusura della Biennale di Venezia sarà stampato, a cura di Vittorio Sgarbi, un catalogo dal titolo “Lo Stato dell’Arte – Regioni d’Italia” , edito da Skira, che comprende la sua opera.

Nel 2014, dopo anni di fervida produzione sia pittorica che scultorea, individua nella Galleria del gruppo Art&Co la location più compatibile alle sue esigenze. A Maggio la galleria si trasferisce. Disorientata, Beatrice consulta il Dott. Blanchaert che la esorta, malgrado l’imprevisto, a vivere con entusiasmo questo progetto sognato da anni.
Andrea Esposito e Gerardo Giurin cureranno l’allestimento della mostra che si terrà il dal 7 al 21 Giugno. Il catalogo, a cura di Andrea Esposito, avrà una seconda edizione, peraltro arricchita da brevi didascalie e alcuni versi della stessa artista.
Il Vernissage vedrà la galleria gremita da visitatori, prova di grande affetto e stima. A fine mostra alcune opere andranno in Sardegna, ad Alghero, per una esposizione a cura di Gerardo Giurin.
Il catalogo è disponibile su questo sito in Home Page

Numerose sue opere, fanno parte di collezioni di note personalità locali ed estere. Beatrice Squeglia lavora presso il suo studio in Via Terra Grande 11, in Sala di Caserta.

2004 - Esposizione di formelle di terracotta

Per un ulteriore approfondimento, visitare il sito www.casertamusica.com: gli art. sono di L. Di Donato. In successione: